Amy Hempel, Ragioni per vivere

Uscito nel 2006 negli Stati Uniti con il titolo The Collected Stories e  pubblicato lo stesso anno in Italia dalla Mondadori Amy Hempelnella mirabile traduzione di Silvia Pareschi Ragioni per vivere è un libro di libri, visto che raccoglie tutto quello che ha pubblicato la scrittrice americana Amy Hempel, nata nel 1951 a Chicago ma che da anni vive a New York. Ovvero le quattro raccolte di racconti che ne hanno consacrato il successo, tanto che il "New York Times" ha inserito questa collezione di racconti tra i migliori dieci libri. Ma cosa hanno questi racconti di speciale? Le prime tre raccolte – Ragioni per vivere (1985), Alle porte del regno animale (1990) e  Rientrata (1997) – sono uscite sotto la guida (all'inizio) e l'influenza (più tardi) di Gordon Lish, maestro della continua limatura e della riduzione al minimo indispensabile del testo. Rapidi tocchi di scrittura che descrivono un mondo di personaggi sofferenti ma in lotta, non rassegnati. Sono racconti essenziali, a volte d'una pagina soltanto, quasi epigrammatici ma sempre densi ed evocativi, pulitissimi, come perfette istantanee sulla vita americana di tutti i giorni. Fin troppo perfette, dove persino le zone sfocate o in ombra sono messe lì per far risaltare tutto il resto, per contrasto. Ma la perfezione (la maestria) è sempre presente, fatta anche di arguzia, ironia, raffinato e caustico umorismo ("Se hai smesso di affondare non vuol dire che non sei sott’acqua”, "È sorprendente scoprire con quanta rapidità ti entrano in testa le cose sbagliate", "Ogni volta che vedi una bella donna, ricorda che qualcuno è stanco di lei"). Nell'ultima raccolta pubblicata – e ovviamente presente in questa "Collezione" – che s'intitola Il cane del matrimonio (2005) la Hempel si emancipa da Lish e vengono fuori racconti meno perfetti ma non meno interessanti, dove le relazioni tra le persone si complicano (così la frase), si stratificano e le storie, non a caso, s'allungano parecchio, fino a superare le quaranta pagine, fino a sfiorare il romanzo breve. Ma in quest'ultima raccolta, pur diversa dalle precedenti, si comprende che la Hempel non rinuncia a ciò che ha imparato, nel corso di decenni di proficuo lavoro sulla scrittura e il linguaggio, con e da Lish. Resta la capacità e l'intelligenza di sintetizzare in una frase una complessa emozione, di deviare il discorso per allargare (talvolta allegerire) i significati, smussare presunte verità. C'è un accostarsi per gradi a una visione sociale e letteraria più ampia, simile a quella di Alice Munro, che abbracia anche il mondo animale (quanti cani sono essenziali, "umanissimi" coprotagonisti di queste storie!). C'è  un distanziarsi per gradi dalla lezione di Carver restando però fedele al nucleo essenziale. Il Raymond Carver di Gordon Lish, ovviamente. Comunque, Ragioni per vivere – Tutti i racconti di Amy Hempel, ha un'infinità di ragioni non solo per essere letto ma per essere amato, e vissuto.

Amy Hempel, Ragioni per vivere – Tutti i racconti (Mondadori, 2009 – traduz. di Silvia Pareschi, pp. 380, euro 20)

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