- Sarà anche vero che molta gente non legge. Ma di sicuro c'è dell'altra gente che se continua a fare bene le solite cose, utili per carità, il lavoro e tutto il resto, è anche perché sa che poi a un certo punto si può tuffare nei libri, sa che lì dentro, nei libri, ci trova stanze parecchio più grandi di quelle solite dove tocca stare, e finestre parecchio più panoramiche. Se uno si affaccia, dopo gli viene voglia di raccontare quello che ha visto. E coi libri è facile: basta leggerli ad alta voce.
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TRIPOLI BRUCIA
Qualche ora fa l’attacco (“Odissea all’alba”), dopo il vertice di Parigi, alla Libia e Tripoli è in fiamme. Probabilmente giusto, anche se stupisce il fatto che eminenti statisti abbiano compreso soltanto ora la natura tirannica del regime ultradecennale di Gheddafi. … Continua a leggere
La scuola di cortile
Sull'inserto culturale tuttoLIBRI della Stampa di sabato scorso è apparsa una breve lettera di Bruno Gambarotta alla nostra ministra della pubblica istruzione, che qui sotto si riporta. E COSÌ POI ARRIVERÀ LA SCUOLA DI CORTILE Gentile signora Gelimini,mi consenta di felicitarmi … Continua a leggere
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Roma
il manifesto, 27 aprile 2008 la Repubblica.it, 28 aprile 2008
A spoglio finito
Da “Repubblica” di oggi.
Sette endecasillabi precari
Precari sono i confini, precario il lavoro, l’ambiente anche è precario e l’equilibrio, sia pure instabile, che cerchiamo nella vita tra certo e incerto si fa squilibrio. Si altera e si disfa l’antico sogno umano di rendere più degna l’esistenza.
Sbaraglia, I sogni e gli spari
A trent’anni esatti di distanza sono molti i libri usciti sul fatidico ’77. Un anno cruciale, di svolta e di crisi, forse negativo: segnando la fine dei sogni nati con il ’68 o, più precisamente, agli inizi degli anni ’60. … Continua a leggere